L’ennesimo giudizio favorevole al Luogotenente dei Carabinieri Antonio Pagano, dirigente del sindacato militare SIULM, che da circa due anni (marzo 2020) è vittima di un vero e proprio calvario giudiziario.
Ieri 1° dicembre 2021, infatti, presso il Tribunale Militare di Napoli, si è svolta l’udienza dibattimentale del processo a suo carico per mancata presentazione in servizio, all’esito del quale è stato “ASSOLTO” dal reato ascrittogli, perchè il fatto non costituisce reato.
In breve: il 30 marzo 2020 Antonio Pagano veniva denunciato, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Potenza (dove prestava servizio), alla Procura della Repubblica di Potenza ed a quella di Militare di Napoli per aver rilasciato una intervista televisiva nella quale, in qualità di Segretario Regionale di un Sindacato militare, denunciava l’insufficienza di DPI distribuiti ai Carabinieri impegnati in servizi di contenimento e contrasto alla pandemia oltre che nei normali compiti istituzionali.
Il procedimento ordinario, iscritto nel registro delle “notizie non costituenti reato”, veniva immediatamente archiviato così come, successivamente, veniva archiviato il procedimento iscritto presso la Procura Militare. Ciò nonostante l’Amministrazione militare lo sottoponeva a procedimento disciplinare di stato che si concludeva con la sua sospensione dall’impiego per due mesi.
Quest’ultimo provvedimento veniva impugnato dal SIULM (il suo sindacato d’appartenenza) innanzi il Giudice del Lavoro di Potenza che definiva le condotte, poste in essere dall’amministrazione, come “PERSECUTORIE E ANTISINDACALI”.
Per tornare alla mancata presentazione in servizio, addebitatagli nello stesso giornata del 30 marzo 2020, la I Sezione dl Tribunale Militare di Napoli, all’esito dell’escussione testi e della successiva discussione, si è definitivamente pronunciata ASSOLVENDO Antonio Pagano perchè “il fatto non costituisce reato”.
Attenzione: proprio per la mancata presentazione in servizio, l’Amministrazione di appartenenza, prima ancora della definizione del procedimento penale, gli ha anche irrogato, in contumacia, la sanzione disciplinare di corpo di “7 giorni di rigore”.
GIUSTIZIA E’ FATTA!

Di Sibas