Il Sibas si unisce al dolore delle famiglie stravolte da quel tragico pomeriggio di 29 anni fa. In tutti questi anni all’insanabile dolore derivante dal lutto si è unito quello della mancanza di un giusto epilogo di una delle vicende più nere della cronaca italiana. Pentiti smentiti, depistaggi, ammissioni, ritrattazioni pesano come macigni sull’intera storia in cui hanno perso la vita:

Paolo Borsellino,

Agostino Catalano,

Vincenzo Li Muli,

Claudio Traina,

Emanuela Loi,

Eddie Walter Cosina.



Nomi che ogni anno ritornano, nomi scolpiti nella pietra e nella memoria di chi quel torrido pomeriggio d’estate ha assistito inerme alla tragica conseguenza di un vile attacco che ha spezzato 6 vite ma non la volontà dei più di lottare quelle organizzazioni criminali che quotidianamente lucrano attraverso il malaffare.
Per ricordare quelle sei vite si è scelto di riportare le parole del Capo dello Stato: “Onorare quei sacrifici, promuovendo la legalità e la civiltà, è un dovere morale che avvertiamo nelle nostre coscienze”, affinchè quell’agenda rossa possa diventare il simbolo della passione che tutti dovrebbero avere nel lottare quotidianamente contro i soprusi e le malversazioni figlie di quella criminalità organizzata che ordì quel barbaro attentato.

Di Sibas